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La qualità della formazione inizia dal confronto

Gino Visciano | Skill Factory - 12/04/2025 11:30:34 | in Home

Nella filiera della formazione professionale (IFP/IFP+), il tema della qualità è sempre più centrale, non solo in ottica di controllo, ma soprattutto come leva di miglioramento continuo e partecipazione. In questo quadro, la Peer Review di EQAVET, si sta affermando come una metodologia innovativa, riconosciuta anche nel Piano nazionale per la garanzia della qualità, promosso da INAPP National Reference Point (NRP).

I Punti nazionali di riferimento per la qualità dell’Istruzione e della formazione professionale (Reference Point) costituiscono i punti di contatto tra il livello europeo e il livello nazionale, come richiesto dalla Raccomandazione europea sull’assicurazione di qualità dell’istruzione e formazione professionale del 2009, che chiedeva agli Stati membri di istituire, laddove non fosse stato ancora fatto, un National Reference Point (NRP) per la qualità.

L’Italia è stata tra i primi Paesi europei a costituire il Reference Point: nel 2006 il Ministero del Lavoro, il Ministero dell’Istruzione e la IX Commissione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome hanno incaricato l’ISFOL di costituire il National Reference Point

L'ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), per oltre 40 è stato l'ente pubblico di ricerca, dal 2016 ha assunto la nuova denominazione di INAPP, attualmente il Reference Point italiano.

OBIETTIVI PRINCIPALI DEGLI NRP 

Gli obiettivi principali dei National Reference Point sono:

1. informare i principali stakeholder nazionali sulle attività delle Rete europea per la qualità dell’Istruzione e formazione professionale;
2. promuovere iniziative per rafforzare l’uso di metodologie di assicurazione e sviluppo di qualità nell’istruzione e formazione professionale;
3. sviluppare tra gli stakeholder la consapevolezza dei benefici che derivano dall’utilizzo degli strumenti di assicurazione e sviluppo della qualità;
4. coordinare l’organizzazione delle attività nazionali condotte in relazione alla partecipazione alla Rete europea per la qualità. 

L'INAPP (Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche) offre uno spazio di confronto, un tavolo di lavoro, un’attività di analisi di modelli, metodologie e strumenti, anche attraverso l’assistenza  tecnica ai Ministeri, alle Regioni, alle Parti sociali ed alle strutture formative per la diffusione della qualità e per l’applicazione delle indicazioni comunitarie quali la Raccomandazione relativa all’istruzione e formazione professionale per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza del 24 novembre 2020 e la Dichiarazione di Osnabrück per il sostegno ai sistemi di istruzione e formazione professionale del 30 novembre 2020.

DICHIARAZIONE DI OSNABRUCK

La Dichiarazione Osnabrück sull'istruzione e la formazione professionale è stata approvata il 30 novembre 2020 da: i ministri responsabili dell'istruzione e della formazione professionale degli Stati membri dell'UE, dei Paesi candidati, dei Paesi dello Spazio economico europeo, dalle parti sociali europee e dalla commissione europea; definisce nuove azioni politiche per il periodo 2021-2025 a integrazione della Raccomandazione del Consiglio sull'istruzione e la formazione professionale per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza.

La Dichiarazione delinea quattro obiettivi da raggiungere attraverso misure a livello nazionale e dell’UE:

a) promuovere la resilienza e l’eccellenza attraverso un’istruzione e una formazione professionale di qualità, inclusiva e flessibile;
b) creare una nuova cultura dell’apprendimento permanente centrata sull'acquisizione di competenze e sulla digitalizzazione;
c) includere la sostenibilità e l’ecosostenibilità (economia verde) nell’IFP/IFP+;
d) rafforzare la dimensione internazionale dell’istruzione e della formazione professionale e di uno spazio europeo dell’istruzione e della formazione.

IL QUADRO EUROPEO DI RIFERIMENTO EQAVET

La Raccomandazione 2020 ribadisce l'importanza del Quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualità dell'istruzione e della formazione professionale, noto come EQAVET (European Quality Assurance in Vocational Education and Training), già presente nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009, introducendo elementi di novità.

EQAVET costituisce il principale riferimento per sostenere gli Stati membri nel migliorare la qualità dei loro sistemi e per accrescere la trasparenza delle politiche nazionali in materia di istruzione e formazione professionale. La Raccomandazione sottolinea il ruolo del Quadro europeo di riferimento EQAVET come strumento fondamentale per i sistemi nazionali di garanzia della qualità, sia per l'istruzione e formazione professionale iniziale che per l'istruzione e formazione professionale continua. Tale Quadro di riferimento riguarda l'istruzione e la formazione professionale in tutti gli ambienti di apprendimento (l'erogazione su base scolastica e l'apprendimento basato sul lavoro, compresi i programmi di apprendistato), in tutti i contesti di apprendimento (digitale, in presenza o misto), fornita sia da erogatori pubblici che privati.

EQAVET si basa su un ciclo continuo di miglioramento, ispirato al ciclo di Deming (PDCA - Plan, Do, Check, Act):

1. pianificazione;
2. attuazione;
3. valutazione;
4. revisione.

Questo ciclo serve a garantire che i sistemi di IFP/IFP+ migliorino nel tempo e che le decisioni siano guidate da evidenze concrete.

Ogni fase del Ciclo di Qualità del Quadro di rifermento EQAVET, si basa su descrittori e indicatori di riferimento comuni per la garanzia della qualità dell'istruzione e della formazione professionale, che possono essere utilizzati sia a livello di politiche e sistemi nazionali che degli erogatori di IFP/IFP+.

I descrittori sono "linee guida qualitative" che spiegano come dovrebbe essere fatto qualcosa per garantire la qualità.

Gli indicatori sono "strumenti di misura" per capire se e quanto bene una cosa viene effettivamente fatta.

Possono essere applicati all'istruzione e formazione professionale iniziale e continua e sono validi per tutti gli ambienti di apprendimento, scolastico e basato sul lavoro, compresi i programmi di apprendistato.

In particolare, la rete EQAVET, composta dagli NRP si propone di:

- promuovere: l'utilizzo e lo sviluppo del Quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualità, dei descrittori e degli indicatori.
- sostenere: un approccio volto a rafforzare la qualità dei sistemi di IFP/IFP+ e ad utilizzare nel modo migliore il Quadro di riferimento, coinvolgendo le parti sociali, le autorità regionali e locali e tutti gli attori interessati.
- sviluppare:  la cultura della qualità, sostenendo la valutazione e il miglioramento dei sistemi e degli erogatori di istruzione e formazione professionale.
- favorire: la realizzazione di una dimensione europea per la garanzia della qualità dell'IFP/IFP+.

ORGANIZZAZIONE DEI DESCRITTORI E INDICATORI EQAVET SECONDO IL CICLO PDCA

PLAN – Pianificazione
Definire obiettivi e strategie, predisporre risorse e strumenti.

1. Pertinenza dei sistemi di garanzia della qualità:
a) Quota di erogatori che applicano sistemi di qualità;
b) Quota di erogatori accreditati.

2. Investimento nella formazione di insegnanti e formatori:
a) Quota di insegnanti/formatori che partecipano a formazione;
b) Ammontare dei fondi investiti (anche per competenze digitali).

3. Meccanismi per individuare esigenze del mercato del lavoro:
a) Informazioni sui meccanismi attivi;
b) Prova del loro uso ed efficacia.

4. Sistemi per migliorare l'accesso e fornire orientamento:
a) Informazioni sui sistemi di orientamento;
b) Prova della loro efficacia.

DO – Attuazione
Mettere in pratica le attività pianificate.

5. Tasso di partecipazione ai programmi di IFP/IFP+:
Numero di partecipanti per tipo di programma e criteri individuali.

6. Tasso di completamento dei programmi di IFP/IFP+:
Numero di persone che completano o abbandonano i programmi.

7. Prevalenza di categorie vulnerabili:
a) Percentuale di partecipanti svantaggiati (per età/genere);
b) Tasso di successo delle categorie svantaggiate.

CHECK – Valutazione
Analizzare dati e risultati rispetto agli obiettivi fissati.

8. Tasso di inserimento post-IFP/IFP+:
a) Destinazione dei discenti dopo la formazione;
b) Quota di discenti occupati.

9. Utilizzo delle competenze sul luogo di lavoro:
a) Tipo di occupazione svolta;
b) Soddisfazione di discenti e datori di lavoro;

10. Tasso di disoccupazione:
Secondo criteri individuali.

ACT – Revisione
Apportare miglioramenti sulla base delle evidenze raccolte.

I dati raccolti da CHECK e l’analisi dei risultati rispetto a quanto pianificato in PLAN permettono di:
- Rivedere i meccanismi di qualità;
- Ricalibrare gli investimenti nella formazione dei docenti;
- Adattare i sistemi di orientamento;
- Migliorare i meccanismi di lettura del mercato del lavoro.

In pratica, nella fase ACT si riconsiderano gli elementi del piano iniziale:
- Pertinenza dei sistemi di garanzia della qualità per gli erogatori di istruzione e formazione professionale:
- Investimento nella formazione degli insegnanti e dei formatori:
- Meccanismi per individuare le esigenze di formazione del mercato del lavoro:
- Sistemi utilizzati per migliorare l'accesso all'IFP e fornire orientamenti ai (potenziali) discenti dell'IFP/IFP+:

alla luce dei risultati valutati, per migliorare il ciclo successivo.

COME FUNZIONA LA PEER REVIEW

La Peer Review è stata ufficialmente inserita tra gli strumenti del Piano nazionale per la garanzia della qualità (2017), promosso dal Ministero del Lavoro, dal Ministero dell’Istruzione, dalle Regioni e dalle Parti Sociali, con assistenza tecnica di INAPP. Questo conferisce allo strumento un riconoscimento nazionale e strategico, in linea con le indicazioni europee di EQAVET e della Raccomandazione VET del 2020.

La Peer Review è una metodologia di valutazione esterna, qualitativa e volontaria, condotta tra “pari” – ossia professionisti di altri enti di formazione – che analizzano e offrono un feedback costruttivo su processi, pratiche e risultati di un’organizzazione formativa.

A differenza delle verifiche ispettive o degli audit formali, la Peer Review nasce in un contesto di fiducia e dialogo, e mira a promuovere apprendimento reciproco e miglioramento continuo.

Possiamo definire la Peer Review come:

- Qualitativa: si basa su osservazioni, interviste e documentazione, con il supporto di dati quantitativi.
- Flessibile: può riguardare l’intera organizzazione o singole aree (es. docenza, progettazione, inclusione).
- Economica: poco onerosa da implementare, adatta anche a contesti con risorse limitate.
- Adattabile: ogni struttura può declinarla secondo i propri obiettivi e contesto operativo.
- Partecipativa: è percepita come “valutazione leggera” e costruttiva, con alto grado di accettazione.

I principali punti di forza sono:

1. Si può inserire e integrare con le strategie e le attività per l’assicurazione di qualità già in corso (autovalutazione, accreditamento, certificazione ISO);
2. E’ una metodologia di facile applicazione anche per i “principianti” della valutazione. Attua una combinazione di valutazione interna ed esterna e così promuove un virtuoso intreccio tra controllo di qualità e miglioramento continuo;
3. E’ un’attività economica;
4. Prevede procedure e obiettivi flessibili che si prestano ad essere adattati a contesti;
5. differenti: la valutazione dei Pari può riferirsi ad una o più aree di qualità o all’intera organizzazione;
6. Ha un elevato grado di accettazione da parte della struttura valutata perché percepita come forma di valutazione “leggera”;
7. E’ occasione di apprendimento reciproco per tutti i partecipanti.

La metodologia Peer Review di EQAVET può essere applicata sia a livello di erogatori, sia a livello di sistemi dell'IFP/IFP+ e prevede le quattro fasi:

1. Nella prima fase, l'istituzione che promuove e ospita la Peer Review effettua un'autovalutazione e redige il rapporto di autovalutazione (Self-assessment report), individua i Pari e pianifica la visita.
2. Nella seconda fase si svolge la visita dei Pari che costituisce l'attività centrale della metodologia. A partire dall'analisi del rapporto di autovalutazione, i Pari si riuniscono presso l'istituzione e acquisiscono ulteriori informazioni utili alla  valutazione attraverso focus group, interviste e incontri. Durante la visita, oltre ad approfondire le aree, i descrittori e gli indicatori di qualità, i Pari forniscono anche dei feedback verbali all'istituzione ospitante.
3. Nella terza fase, successiva alla visita, i Pari elaborano il rapporto finale della valutazione (Peer Review report) e lo condividono con l'istituzione ospitante.
4. La quarta fase è di importanza cruciale per il miglioramento della qualità: i risultati e le raccomandazioni derivanti dalla Peer Review confluiscono in un piano di azione e di attuazione.

La Peer Review rappresenta un'opportunità concreta per rendere la valutazione non solo un adempimento, ma un processo generativo, in cui la qualità si costruisce attraverso il dialogo tra professionisti, il confronto tra pratiche, e l’analisi condivisa di ciò che funziona. Affinché si diffonda, serve un impegno congiunto: formazione, cultura valutativa e reti tra enti.

IL RUOLO DEI PARI

I pari sono professionisti del settore (formazione, istruzione, politiche attive del lavoro) che non fanno parte dell’organizzazione valutata, ma che condividono esperienze, contesto o funzione simile. 

In pratica, possono essere:
- Formatori o coordinatori didattici di altri enti accreditati;
- Dirigenti scolastici o responsabili di CFP/ITS;
- Esperti di qualità o valutatori accreditati (non ispettivi!);
- Tecnici di Regioni, enti locali, INVALSI, INDIRE, INAPP;
- Rappresentanti delle parti sociali (con esperienza formativa);
- Ex partecipanti o imprese partner di progetti simili (in alcuni modelli).

L’importante è che siano riconosciuti come pari per esperienza e ruolo, non superiori né gerarchicamente né formalmente.

Qual è il ruolo dei pari nella Peer Review?
I pari agiscono come valutatori esterni, ma in una logica collaborativa, formativa e non giudicante.

Il loro ruolo si articola in più funzioni:

1. Osservatori e ascoltatori attivi:
Raccolgono dati e osservazioni durante la visita all’organizzazione (lezioni, riunioni, colloqui);
Analizzano documenti, piani formativi, strumenti di valutazione.

2. Facilitatori di dialogo:
Promuovono uno scambio aperto, paritetico, fondato sulla fiducia;
Creano un clima costruttivo per discutere punti di forza e aree di miglioramento.

3. Restituiscono un feedback mirato:
Elaborano una sintesi strutturata (verbale o scritta), chiara e motivata;
Offrono spunti di riflessione, suggerimenti e proposte (non giudizi o prescrizioni).

4. Apprendono a loro volta:
Riflettono anche sulla propria pratica professionale, apprendendo da ciò che osservano;
Rafforzano la propria competenza valutativa e migliorano il proprio ente di provenienza.

I pari sono così importanti perché sono credibili, perché “ci sono dentro” come chi è valutato. Non impongono, ma propongono. Attivano circoli virtuosi di apprendimento tra pari, che spesso si trasformano in reti professionali permanenti.

​Nell'ambito della Peer Review nella formazione professionale, i pari (o peer reviewers) sono professionisti esterni all'organizzazione valutata, operanti in contesti simili, con esperienza e competenze specifiche nel settore. Il loro ruolo è fornire una valutazione costruttiva e obiettiva, contribuendo al miglioramento continuo della qualità.​

LA FORMAZIONE DEI PARI

Per svolgere efficacemente il ruolo di pari, è fondamentale che questi professionisti partecipino a percorsi di formazione specifici. Il principale riferimento per la formazione dei pari è l'INAPP che organizza corsi di formazione base e avanzati per formare "Peer Reviewers".​
 
Durante i corsi, i partecipanti acquisiscono conoscenze e abilità su:​
Metodologia della Peer Review: comprensione dei principi, delle fasi e degli strumenti utilizzati nel processo di valutazione tra pari;
Quadro europeo EQAVET: approfondimento del Quadro Europeo di Assicurazione della Qualità per l'Istruzione e la Formazione Professionale e della sua applicazione pratica.​
Competenze pratiche: sviluppo delle abilità necessarie per condurre interviste, analizzare documenti, osservare attività formative e fornire feedback costruttivi.​

 
Questa formazione assicura che i pari possano operare come "amici critici" (critical friends), facilitando un clima di apertura e apprendimento reciproco durante il processo di valutazione .​ 
La formazione dei pari è un elemento chiave per garantire l'efficacia della Peer Review, promuovendo una cultura della qualità basata sul confronto tra professionisti del settore.​

I miei ringraziamenti vanno a Laura Evangelista Coordinatrice National Reference Point EQAVET per il supporto tecnico offerto per scrivere l'articolo e a tutti i "Pari" che svolgono un ruolo fondamentale per garantire e migliorare la qualità della formazione nella filiera della formazione professionale (IFP/IFP+). 


Per saperne di più, visita il sito del Reference Point Nazionale Qualità - INAPP: 
🌐 www.inapp.org/eqavet


Riferimenti: 
https://oa.inapp.gov.it/server/api/core/bitstreams/232dbb1a-70d1-4fe5-bb6f-13b4ddd0b398/content
https://festival.orientamenti.regione.liguria.it/storage/site/inapp-eqavet-brochure-2022-1-3361536.pdf


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