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1.Intelligenza Artificiale: se la conosci non la temi

Gino Visciano | Skill Factory - 23/09/2024 08:33:01 | in Home

La storia ci ha abituati alle rivoluzioni tecnologiche, ovvero quei cambiamenti che coinvolgono tutti modificando radicalmente le nostre abitudini e i nostri comportamenti, basta fare l'esempio del telefono, della radio, della TV, del personal computer, di Internet, dei cellulari e del cloud.

Oggi stiamo vivendo la rivoluzione dell'Intelligenza Artificiale; che sia tale si capisce dal fatto che ne parlano tutti e chi non la conosce la teme.

Come le rivoluzioni precedenti, anche questa era inevitabile; il progresso è scritto nel nostro DNA e non si può fermare!

Il progresso da sempre ci ha permesso di  aumentare le nostre capacità; attraverso la tecnologia muoviamo e alziamo masse enormi, ci spostiamo velocemente sulla terra, sull'acqua e nell'aria, fino a raggiungere lo spazio estremo, comunichiamo a distanza, osserviamo sia lo spazio infinito, sia i corpi infinitesimali, elaboriamo e memorizziamo enormi quantità di dati e oggi con l'Intelligenza Artificiale abbiamo aumentato anche le nostre capacità intellettuali, come ad esempio: l'apprendimento, la risoluzione di problemi, prendere decisioni, svolgere compiti, sintetizzare argomenti e creare testi, immagini e video.

Il precursore dell'idea d'Intelligenza Artificiale fu il matematico Alan Turing che, in un articolo del 1950, per la prima volta parlò di macchine intelligenti.

Nell'articolo Turing descriveva il modo per testare se una macchina era intelligente. Secondo il test una macchina (A) poteva essere considerata intelligente se il suo comportamento, osservato da un essere umano (C), fosse considerato indistinguibile da quello di una persona (B):

Il termine intelligenza artificiale (IA) è stato coniato per la prima volata nel 1955 da John McCarthy

Nel 1956, McCarthy e altri scienziati organizzarono la conferenza “Dartmouth Summer Research Project on Artificial Intelligence”; questo evento ha dato origine alla scienza dei dati (data since).

L'idea di macchina intelligente (IA) si è potuta concretizzare solo oggi grazie ai seguenti fattori:

1) quasi tutti i dati che produciamo sono in forma digitale;
2) attraverso il cloud riusciamo a memorizzare enormi quantità di dati;
3) grazie alle GPU (Graphics Processing Unit - Unità di Elaborazione Grafica), è aumentata la potenza di calcolo;
4) l'esperienza ci ha permesso di creare algoritmi capaci di imitare il comportamento dei neuroni.

L'Intelligenza Artificiale attuale è molto lontana da quello che si racconta nei romanzi o nei film di fantascienza e non è quello che vogliono farci credere alcuni divulgatori scientifici o esperti dell'argomento; quindi, per ora, non dobbiamo temerla, anzi, al contrario penso che sia estremamente utile per tutti.

Per comprendere il progresso e le sfide attuali nell'ambito dell'Intelligenza Artificiale, è importante comprendere la differenza tra: IA Debole IA Forte.

L'IA debole è progettata per eseguire compiti specifici e predefiniti, come:

- il riconoscimento del linguaggio naturale
- la classificazione delle immagini
- la previsione dei dati

- la generazione di testi, immagini e video

Un esempio di IA debole sono gli assistenti virtuali come Siri, Cortana o Alexa: essi possono rispondere alle domande degli utenti e compiere una serie di funzioni, ma non hanno nessuna consapevolezza di sé e non capiscono veramente ciò di cui si sta parlando.

Le macchine che riescono a fare queste cose, anche se sembrano “intelligenti”, non comprendono realmente quello che fanno e non hanno nessuna percezione del mondo o del contesto in cui stanno operando.

L'IA forte, anche conosciuta come Intelligenza Artificiale Generale (AGI - Artificial General Intelligence), rimane ancora largamente teorica e non esiste concretamente al momento. Essa dovrebbe essere in grado di eseguire qualsiasi compito intellettuale che un essere umano può fare e di avere una forma di autoconsapevolezza e comprensione del mondo.

Al momento l'IA forte resta ancora un obiettivo a lungo termine per la comunità scientifica.

Oggi gli strumenti di IA più evoluti sono gli LLM (Large Language Model -  Modello linguistico di grandi dimensioni), algoritmi molto avanzati capaci di riconoscere il linguaggio naturale (NLP - Natural Language Processing) e le immagini. 

Gli LLM vengono usati dai chatbot:

Chat: conversazione
Bot: robot (programma informatico)

oppure dagli assistenti AI come  Siri, Cortana o Alexa per rispondere alle domande poste dagli utenti che li usano. Questi programmi nonostante sembrano intelligenti, rientrano nell'ambito dell'intelligenza artificiale debole

Il termine, coniato nel 1994 da Michael Mauldin (il creatore del ChatBot Verbot), deriva da “chatterbot” e viene utilizzato per descrivere i programmi di conversazione.

Gli attuali chatbot, attraverso gli LLM, oltre a riconoscere il linguaggio naturale, riescono anche a comprendere il contenuto delle immagini e a generare testi, immagini e video di fantasia; per questo motivo parliamo anche di intelligenza artificiale generativa.

I modelli linguistici più avanzati, sono di tipo GPT (Generative Pretrained Transformer - Trasformatore Generativo Preaddestrato); utilizzano algoritmi di apprendimento profondo (Deep Learning), per generare risposte simili a quelle umane all'interno di un discorso.

I chatbot AI e gli assistenti AI più diffusi sono: ChatGPTZendeskGeminiCopilotClaudePerplexity AIJasper Chat.


 


Nel prossimo articolo approfondirò l'argomento degli LLM.


2.Intelligenza Artificiale: i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM)
3.Intelligenza Artificiale: le reti neurali artificiali
4.Intelligenza Artificiale: tipi di reti neurali artificiali


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